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Palazzo Donghi

La storia

Edificio del XVII secolo

Ubicato all’incrocio tra via di Canneto il Lungo e via Chiabrera, viene costruito nei primi anni del XVII secolo per volontà di Gio. Andrea Cicala sull’area occupata in precedenza da quattro casette di impianto medievale, demolite per la costruzione. I lavori, affidati all’architetto Bartolomeo Rosso, iniziarono nel 1618 per terminare in diciotto mesi.

La famiglia Donghi ne fu proprietaria fino al 1895

Verso la metà del XVII secolo il Palazzo, acquistato da Gio. Antonio Donghi, che fondava le sue fortune sulla manifattura della carta, è iscritto nell’ultimo rollo al terzo bussolo. Rimane della famiglia Donghi fino al 1895, anno in cui viene acquistato da Antonio Gallino, che ne inizia la vendita a partire dal 1920, dopo averlo frazionato in numerose unità immobiliari.

Tardo cinquecentesca

Nell’edificio sono chiaramente riconoscibili i caratteri locali dell’architettura tardo cinquecentesca, come il volume cubico, due piani nobili con mezzanino di servizio, il sistema atrio-scala, il cortile interno. Quest’ultimo ospita una graziosa fontana, protetta da una cancellata in ferro e decorata da un mosaico di pietre e conchiglie con animali araldici e motivi ornamentali.

La Ristrutturazione

La facciata priva di decorazioni o affreschi, si presenta liscia a intonaco con fascia marcapiano in corrispondenza dei piani nobili.
Palazzo Donghi, nel rispetto dell’architettura originale, è stato trasformato in due splendidi appartamenti di lusso e in una Suite.